Cos'è?

L’educazione diffusa attribuisce una diversa funzione all’istituzione scolastica tradizionale. 

La scuola deve rappresentare una base, una sorta di portale ove immaginare, progettare, programmare, sperimentare, organizzare e monitorare attività che possono poi realizzarsi anche nei territori, fuori dalle mura scolastiche.

È tempo di restituire a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, un ruolo attivo, dinamico e propositivo nella comunità locale che, a sua volta, deve assumere in maniera diffusa il suo ruolo educativo e formativo.

L’educazione diffusa pone al centro della vita educativa l’esperienza autentica, fatta con tutti i sensi, perché la mente non può imparare separatamente dal corpo. 

L’educazione non può fabbricare individui conformisti, ma deve riconoscere in ognuno una persona originale, nelle sue caratteristiche costitutive di unicità.
Il territorio e la scuola rappresentano la più grande risorsa di apprendimento, di scambio, di legame, di sperimentazione. 

Il quartiere diventa il primo luogo in cui partecipare alla costruzione della società, di un tessuto sociale solidale e responsabile in cui tutte/i si esprimono, imparano e insegnano con reciprocità. L’adulto diventa la guida esperta, l’educatore, il mèntore, l’organizzatore di campi d’esperienza nel mondo reale.
Tutto il corpo sociale è chiamato a rendersi disponibile per insegnare ed imparare qualcosa.